Grazie Salento, abbiamo ricreato il clima di “Musica e Cultura”

Grazie Salento, grazie perché abbiamo commemorato Peppino come si deve, con la passionale e pungente introduzione di Antonio che i malviventi li ha sempre arrestati perché è uno sbirro con la schiena dritta e dal cuore grande sempre in difesa degli ultimi, con le letture dei giovani Giorgia e Lorenzo, con gli stacchi musicali ad accompagnare le foto di Elia, con i precisi e attenti interventi di Leonida ed Alessandra che hanno divorato il libro, con la stupenda Poesia di Luca dedicata a te Peppino. Ieri a Tuglie (Lecce) presso l’incantevole Residenza Mosco, abbiamo ricreato un clima che certamente assomigliava al vostro, caro Peppino, quando facevate gli incontri al “Circolo Musica & Cultura”. Grazie a Voi tutti, sono profondamente commosso e felice di quest’incontro…

Sono onorato di poter condividere i versi di Luca che non era purtroppo presente fisicamente, ma lo era ancora di più attraverso la sua poesia e con il pensiero.

PEPPINO IMPASTATO E’ IL MIO NOME

Peppino è il mio nome e non sono più in vita
ammiro dal cielo il nostro pianeta,
un giorno fra tanti mi uccisero loro
fui dilaniato da odio e tritolo,
parole riecheggiano eterne nel cielo
parole di fuoco che bruciano il velo,
il velo di stanche ipocrisie nostrane
di vili esistenze tra gente per bene,
gente che oggi più unita e sicura
estirpa con forza terrore e paura.
Son certo lo sai mio caro destino!
Il mio umile vivere non è stato vano.
Peppino Impastato il mio nome è presente,
nei cuori ruggenti della mia gente.


Luca Imperiale

Non lasciamo Ostia da sola !


Un carabiniere nei pressi della palestra di Roberto Spada

Tra le aule del Senato, all’insediamento del Premier Conte, si udivano gli slogan (quasi da stadio) “Fuori la Mafia dallo Stato”, purtroppo è risaputo che tra Istituzioni ci sono uomini e donne che hanno tradito per favorire la criminalità organizzata dalla Lombardia alla Sicilia. Ormai è da molti anni così. Ma non voglio parlare di questo, bensì di un maxiprocesso in corso a Roma, quello al Clan Spada di Ostia, ieri all’udienza mancava lo Stato, mancavano i soggetti offesi, c’erano solo i PM e gli avvocati delle associazioni antimafia. I 27 criminali in videocollegamento dalle varie celle venivano ripresi in un maxi schermo. La Mafia ad Ostia fa paura, la Mafia ad Ostia comanda, la Mafia ad Ostia vale più dello Stato. Allora il mio appello è a tutti quei politici, amministratori, attivisti, magistrati…non lasciamo soli i cittadini di Ostia che temono per la loro incolumità. Si sono abbassati i riflettori dopo la testata del boss Roberto Spada al collega giornalista Rai Daniele Piervincienzi. Riportiamo la luce sulla mafia ad Ostia.

NON LASCIAMO OSTIA DA SOLA !

I.

Per approfondimenti:

il Fatto Quotidiano 6 giugno 2018